Massaggi Linfodrenanti e Drenanti - Ambulatorio
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Massaggi Linfodrenanti e Drenanti

Massaggi Linfodrenanti e Drenanti | KOALA: Ambulatorio Polispecialistico Riabilitativo, Treviglio Bergamo
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LINFODRENAGGIO MANUALE METODO VODDER

Con il termine linfodrenaggio (anche drenaggio linfatico) ci si riferisce a tutto un insieme di tecniche manuali che permettono il drenaggio della linfa* all’interno dei vasi linfatici.
Il linfodrenaggio manuale mediante massaggio viene eseguito secondo i dettami di diverse scuole; le più note sono la scuola Vodder e la scuola Leduc.
La tecnica di Vodder è caratterizzata da alcuni gesti particolari:

  • Movimenti a cerchi fermi
  • Movimenti a pompaggio (il cosiddetto “tocco a pompa”)
  • Movimenti erogatori
  • Movimenti rotatori

Nell’esecuzione del linfodrenaggio dovrebbero essere osservati tre principi basilari.

  • Il trattamento deve iniziare dalla zona prossimale; questa deve essere infatti svuotata prima di quella distale per permettere che i liquidi di quest’ultima trovino posto nel momento in cui fluiranno.
    Dopo il trattamento, la cute trattata non deve presentare arrossamenti di alcun genere. Il linfodrenaggio non deve essere causa di dolore.
  • Non devono essere usati né oli né creme in quanto il contatto con la cute del soggetto deve essere diretto; le creme o gli oli favorirebbero un eccessivo scivolamento delle mani lungo la zona da trattare, mentre l’attrito è fondamentale per spingere la cute e i liquidi ristagnanti in modo opportuno.
  • La pressione esercitata deve essere adeguata alla situazione; si deve evitare di incrementare il passaggio dei liquidi dai tessuti ai vasi ematici e si deve favorire il drenaggio dei liquidi linfatici.

Il linfodrenaggio in estetica

Il linfodrenaggio viene attualmente impiegato soprattutto in campo estetico; viene spesso consigliato a coloro che hanno effettuato un intervento di liposuzione o di liposcultura, ma soprattutto viene raccomandato nel trattamento della cellulite, uno degli inestetismi più temuti dalle donne. Una tale indicazione appare decisamente ottimistica; il problema “cellulite” ha alla base una serie di problematiche che sperare di risolvere con massaggi drenanti è sicuramente utopistico; il linfodrenaggio per la cellulite è uno dei tanti palliativi ai quali si ricorre quando si tenta di rimediare a un cattivo stile di vita senza comprendere che se non miglioriamo quest’ultimo, il ricorrere a scorciatoie può solo darci benefici temporanei e spesso molto dispendiosi.

Può avere un senso se inteso come coadiuvante una strategia di miglioramento del proprio stile di vita; non se lo si ricerca quale panacea di un problema che ha radici lontane.

Spesso in estetica il linfodrenaggio viene effettuato meccanicamente; esistono infatti in commercio macchinari più o meno sofisticati che attraverso determinati meccanismi sono in grado di favorire il drenaggio.

I macchinari più comuni si basano su sistemi pneumatici che funzionano in modo alternato incrementando sequenzialmente la pressione sul tessuto cutaneo.

Attraverso il linfodrenaggio meccanico si agisce in particolar modo sulla componente liquida dell’edema, mentre le componenti fibrotica e proteica sono influenzate in modo indiretto.

Solitamente il linfodrenaggio meccanico viene affiancato da sedute di linfodrenaggio manuale e dal ricorso a tutori elastici; questo perché si è osservato che il solo utilizzo della metodica meccanica può causare un peggioramento della fibrotizzazione tissutale.

Il linfodrenaggio in medicina

Uno dei problemi di tipo medico che vengono trattati con una certa frequenza è il linfedema del braccio; si è visto che tale problema colpisce un numero di rilevante di donne che sono state sottoposte a mastectomia radicale con svuotamento del cavo ascellare; si parla infatti del 60% di donne colpite; la percentuale è addirittura superiore se l’intervento chirurgico viene seguito da radioterapia.

Il linfedema del braccio nelle donne mastectomizzate è un problema di non facile risoluzione; il linfodrenaggio resta una delle metodologie più consigliate dall’Associazione delle donne mastectomizzate per il trattamento del linfedema del braccio associato al bendaggio.

Il drenaggio linfatico manuale trova il suo campo di applicazione principale nel trattamento del linfedema, sia esso primitivo che secondario, ma anche in campo vascolare venoso, ortopedico, nelle patologie otorinolaringoiatriche croniche ed in alcune affezioni dermatologiche.

E’ inoltre indicato nel trattamento delle stasi del paziente anziano o allettato, negli edemi post traumatici e nella patologia traumatica minore.

Vi sono molte altre problematiche per le quali viene consigliato il ricorso al linfodrenaggio; fra queste ricordiamo, cervicalgia, cisti linfatiche, distorsioni, malattia di Dupuytren, edema linfodinamico, edema linfostatico, ematomi, epicondilite, lipedema, lombalgia.

Controindicazioni al linfodrenaggio

Il linfodrenaggio ha controindicazioni assolute:

  • Tumori maligni
  • Infiammazioni acute
  • Edema cardiaco
  • Trombosi venosa profonda
  • Scompenso cardiaco

e controindicazioni relative:

  • Infiammazioni croniche
  • Tumori trattati
  • Disturbi tiroidei
  • Asma bronchiale
  • Lesioni precancerose cutanee
  • Ipotonia e distonia vegetativa

Anche coloro che soffrono di alterazioni pressorie (pressione bassa o ipertensione arteriosa) e le donne nei giorni del flusso mestruale, se il flusso è abbondante, dovrebbero astenersi da sedute di linfodrenaggio.

I trattamenti (con approccio multidisciplinare) consentono di intervenire in modo efficace su:

LINFEDEMA PRIMARIO

Il linfedema primario è causato da un disturbo genetico o congenito (3%) che provoca un’alterazione anatomica o fisiologica della rete linfatica.

I sintomi possono essere visibili anche dopo diversi anni dalla nascita nonostante sia un’alterazione già presente alla nascita.

LINFEDEMA SECONDARIO

Il linfedema secondario è più comune rispetto a quello primario.

Numerose possono essere le cause: interventi chirurgici (mastectomia, asportazione utero, asportazione prostatica…), lesioni e/o infezioni..

LIPOEDEMA E LIPOLINFEDEMA

Il lipedema è una sindrome permanente che colpisce per la maggior parte le donne e si manifesta con una progressiva diffusione e deterioramento del tessuto adiposo che coinvolge prevalentemente gli arti inferiori.

L’adipe si deposita in modo simmetrico su fianchi, glutei e cosce.

Spesso è associata a sintomi quali: dolore e ematomi al semplice tocco.

RITENZIONE IDRICA

La ritenzione idrica è un disturbo molto comune che si manifesta in un accumulo di liquidi negli spazi intercellulari che causa edema, un gonfiore anomalo sviluppato in determinate aree del corpo come addome, cosce e glutei. I liquidi non vengono smaltiti correttamente a causa di un’alterata funzionalità del sistema circolatorio, soprattutto delle vene e dei vasi linfatici.

LINFEDEMA MULTICAUSALE

E’ un tipo di linfedema che si manifesta a seguito di un aggravamento di patologie sistemiche o delle loro terapie.

LINFEDEMA FORME COMBINATE

È un linfedema associato a disturbi post-trombotici, malattie ortopediche, neurologiche e reumatiche.

STASI VENOLINFATICA

Edemi in cui la causa è correlata ad una concomitante malattia venosa cronica, stato di gravidanza, sovrappeso.

EDEMA IN CASO DI MALATTIE

Tipologia di edema dovuta a seguito di interventi chirurgici.

IL PERCORSO

Primo step

Il paziente arriva con prescrizione medica per linfodrenaggio e bendaggio dopo aver eseguito un ecodoppler (eseguibile in ambulatorio) e un percorso decongestionante, e aver curato eventuali altre patologie presenti.

Ciclo di trattamento

Le terapie prevedono una riduzione dell’edema mediante sedute di linfodrenaggio manuale metodo Vodder e bendaggio decongestionante.

Per ottimizzare l’efficacia è possibile abbinare:

  • Attività motoria con esercizi propriocettivi preparatori
  • Attività fisica adatta di gruppo
  • Nordic walking
  • Acqua lymphatic
  • Nutrizionista
  • Incontri psicoterapista

Mantenimento

Al termine del percorso di terapia decongestionante vengono fornite al paziente nozioni necessarie per il mantenimento del risultato, come:

  • Autobendaggio
  • Indicazione per tutori elastocompressivi

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